Se mangiare, fino a qualche tempo fa era considerata una delle esperienze umane più piacevoli, spesso associata, paragonata, abbinata… anche alla sessualità (non a caso), oggi è una delle cause di sofferenza e disagio più diffuse. Vediamo perchè e come ribaltare la dinamica.
Ogni giorno, ognuno di noi, lotta per andare avanti, per mantenere la sua posizione, per raggiungere un nuovo obiettivo. Per affermarsi ed essere riconosciuto... e sempre più spesso, ogni giorno, sempre più persone, lottano per primeggiare.
C'è una buona dose di responsabilità in ognuno di noi quando si prende in esame l'andamento della propria vita: obiettivi raggiunti, qualità delle proprie relazioni, soddisfazioni, delusioni... ci pensi mai?
Sebbene potrei dilungarmi in una risposta piuttosto ampia, mi piace riassumervi il concetto dicendo: avviando un processo di trasformazione dentro e fuori di noi. Vediamo da dove possiamo partire.
Lo avresti mai detto che esistono diversi tipi di stanchezza? Noi di consuetudine siamo sempre soliti esprimerci dicendo: "Mi sento stanco". Ma cosa significa questa semplicissima e comunissima espressione?
Spesso le persone pensano che essere pessimisti li salvaguardi da eventuali delusioni, frustrazioni, sofferenze... ma come potrebbero mai esserci delle soddisfazioni se noi ci predisponiamo sempre pensando "al peggio"?
Hai fame? Sembrerà banale, ma farsi questa semplicissima domanda, quante volte ci potrebbe impedire di cadere in abitudini automatiche che ci portano a mangiare più del dovuto e tanti alimenti che magari non ci fanno stare bene?
Non accaniamoci contro quello che la vita ci propone, contro di noi per non essere stati abbastanza. Come ogni volta che meditiamo, ciò che veramente è importante è il notare ogni qualvolta la mente va lontano, per riportarla dolcemente a seguire il respiro, così dovremmo approcciarci alla vita. Ogni giorno. Un seme alla volta. Un respiro alla volta.
Quante volte ti accorgi di essere in un continuo vortice di movimenti, pensieri, cose da fare... così veloce da non riuscire a fermarti neanche un istante perchè temi di perdere il ritmo?
La fame è un inizio di dolore che ci invita a nutrirci,
la noia è un dolore che ci costringe ad impegnarci in qualche attività,
l'amore è un bisogno che, se non soddisfatto, diventa doloroso.
L'eccesso è pernicioso in ogni campo:
nell'astinenza come nella ghiottoneria,
nell'economia come nella liberalità.
Voltaire