L’efficacia della strategia e la dolcezza della Mindfulness
Medito da quando avevo 34 anni e ho sentito il bisogno di abbassare il volume della mia irrequietezza e studio psicologia strategica e problem solving da sempre; da quando a 21 anni, con una laurea in agraria, ho iniziato a lavorare e mi sono accorta di quanto fosse difficile essere soddisfatti. Sentirsi realizzati.
Una vita passata cercando, tra cuore e mente, una mediazione, un centro, un luogo dove sentirmi al sicuro. Nel tempo ho capito che niente è stabile e la sicurezza non è qualcosa che dobbiamo cercare fuori, né tanto meno delegare ad altri.
Quello che spesso chiediamo alla vita, alle relazioni che costruiamo, è la certezza che le cose vadano secondo i nostri schemi, come se “il vero benessere” fosse dato dal raggiungimento di una sola mèta, piuttosto che da un processo, un percorso infinito verso un equilibrio saggio e dinamico tra ciò che possiamo cambiare e ciò che è necessario accettare così com’è.
E’ proprio quando ci concediamo di oscillare tra accettazione e cambiamento, che possiamo trovare la serenità e la pace: imparare ad amarci per le persone che siamo e non solo a condizione di diventare come e chi vorremmo essere.
Ma perché la meditazione in questo processo è così importante?
E che cos’è la mindfulness?
La definizione classica di mindfulness è saper portare nel proprio quotidiano un’attenzione intenzionale, momento per momento, sospendendo il giudizio, senza presumere di sapere e senza aspettative. E nel concreto? Se volessimo provare a darle connotazione più ampia potremmo dire che mindfulness è relazionalità:
- è stabilire una relazione amichevole con noi stessi in primis e poi con il resto: con la vita, con gli altri;
- è iniziare ad abbassare il livello di conflittualità con gli eventi spiacevoli che ci accadono, con le esperienze che giudichiamo come negative;
- è cominciare ad accettare la vita così com’è e noi così come siamo, facendo amicizia con l’idea che non sempre le cose vanno come vorremmo, ma non per questo dobbiamo crogiolarci nel malessere. Entrare in relazione con la dinamicità degli eventi, come delle dei pensieri, delle emozioni, è fondamentale per non ristagnare in un momento eternamente presente, ma per prendere lo slancio verso una continua trasformazione che ha il sapore dell’imprevedibilità e della costante possibilità.
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Mindfulness: una via per tornare al corpo, al respiro, a casa
La mindfulness la possiamo considerare un insieme di pratiche di consapevolezza che vengono utilizzate per scopi clinici, oltre che una meditazione di consapevolezza che possiamo portare nella nostra vita di tutti i giorni.
Le origini della mindfulness affondano nella tradizione vipassana theravada. Quando Jon Kabat-Zinn alla fine degli anni ’70 ebbe l’intuizione di portare le pratiche di consapevolezza nell’ospedale universitario in cui lavorava, fu una vera e propria rivoluzione. Dopo aver praticato su sé stesso gli effetti e i benefici della pratica meditativa, il ricercatore e biologo americano decise di dare loro una struttura per poterle proporre a tutti coloro che si trovavano a dover gestire situazioni di grande disagio e forte stress psico-fisico.
Per valutarne l’efficacia ed ottenere l’appoggio (preziosissimo) della comunità scientifica, il genio di Jon Kabat-Zinn strutturò un vero e proprio Protocollo: nacque così l’MBSR – Mindfulness Based Stress Reduction – Mindfulness per la riduzione dello stress.
L’efficacia della mindfulness, a partire da questo primo protocollo, fu ben presto dimostrata e sostenuta sia dalla sperimentazione neuroscientifica tanto che, dall’esperienza su diverse popolazioni di pazienti, divenne ben presto un ottimo strumento di “medicina partecipativa”. Dal primo protocollo proposto, rivisto e perfezionato nel tempo, oggi sono molteplici le offerte mindful based pensate e adattate per un’ampia categoria di persone che si trovavano ad affrontare momenti di difficoltà e disagio.
Ecco i Protocolli Mindfulness Based che puoi seguire con me:
- Il protocollo MBSR: la base della mindfulness – il prossimo in partenza è a settembre 2024.
- Il protocollo MBCT: per la prevenzione delle ricadute depressive
- Il protocollo MB-EAT: per migliorare la propria relazione con il cibo, con il corpo, con sè stessi. Il prossimo in partenza è a Gennaio 2025.
- Il protocollo MBeat-4P per la gestione della propria sensorialità e della relazione con la tavola e l’alimentazione nel quotidiano.
Iniziamo dalla pratica
Ogni giovedì mattina, alle 7.00, puoi collegarti comodamente da casa per una pratica live su Zoom a questo link:
https://us02web.zoom.us/j/3471692195
ID riunione: 347 169 2195
L’unica cosa richiesta per la partecipazione – gratuita – è una buona connessione internet e la telecamera accesa.
Tutti video di pratica sono raccolti sia sul mio canale YouTube al quale puoi accedere in qualunque momento o sul mio canale Audius al quale puoi accedere cliccando QUI.
Se vuoi qualcosa di più, un percorso personalizzato, contattami per avere maggiori informazioni.
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